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venerdì 12 ottobre 2018

Il giardino dei tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico ed esoterico, situato nella bellissima campagna toscana; per la precisione a Garavicchio (Grosseto), un luogo magico dove l'antica magia si fonde con la moderna arte realizzato in circa 17 anni dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, scultrice, pittrice e regista nonché principale finanziatrice del parco, in collaborazione con Pierre Marie, Alan Davie, Paul Wiedmer e al marito Jean Tinguely, e tanti altri artisti di valore. 



Il Giardino si dipana su due ettari nei quali si confonde e abbellisce il paesaggio circostante. Artisticamente è composto da 22 statue alte sino a 15 metri, create a partire da uno “scheletro” di acciaio e cemento, rivestito poi con vetri, specchi e ceramiche colorate. Il nome deriva dal fatto che tutte le statue sono liberamente ispirate ai 22 arcani maggiori dei tarocchi, disposte in modo da creare una sorta di percorso iniziatico-alchemico. Qua e là sono presenti, a volte semi nascosti, a volte ben visibili, targhe e lapidi con numeri bizzarri, citazioni di poesie o semplici frasi che contribuscono a creare un atmosfera da "setta segreta", portando il visitatore a chiedersi se siano semplici decorazioni o messaggi in codice per gli iniziati.

Appena entrati nel Giardino dei Tarocchi c'è la piazza centrale con le prime statue che si possono ammirare la Papessa e il Mago. Sovrapposte l’una all’altra sono i primi arcani dei tarocchi e segnano l’inizio del percorso. La Papessa, realizzata in un turchese acceso, è un chiaro omaggio all’Orco del Parco dei Mostri di Bomarzo. Dalla bocca spalancata della papessa sgorga dell’acqua, simbolo di vita e purificazione di sacralità per eccellenza che si raccoglie nella vasca sottostante dove al centro, l’artista Jean Tinguely ha costruito una scultura meccanica raffigurante la Ruota della Fortuna forse a intendere che nella vita tutto scorre muovendo le pale della ruota del fato.



Altre statue degne di nota sono il sole a forma di uccello, un richiamo ai miti quasi universali dell'uccello solare noto con vari nomi in molti culture antiche (fenice, bennu, il falco del sole ecc., ecc.). 


Gli amanti realizzati come Adamo ed Eva intenti a fare un picnic. E, per finire, il bizzarro albero della vita rappresentato come l'idra dalle molteplici teste, con una biografia dell'artista.


Un luogo meraviglioso, da visitare assolutamente, da soli o con la famiglia.


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