Il Rito dell’Olio e dell’Acqua
Antica arte per riconoscere e dissolvere il malocchio
Da tempi immemorabili, nelle terre dove la tradizione si intreccia con il mistero, esiste un metodo tramandato in silenzio, da madre in figlia, da iniziato a discepolo. È un rito semplice solo in apparenza, ma potente nella sua essenza: il Rito dell’Olio e dell’Acqua, antica pratica per svelare e dissolvere le energie oscure del malocchio.
La natura del rito
Questo rituale, che consigliamo solo a chi possiede una certa sensibilità o esperienza, permette di far emergere le larve energetiche — presenze sottili che si aggrappano all’aura e ne intaccano l’equilibrio.
Si compie con tre elementi sacri: l’acqua, l’olio e una candela benedetta.
L’acqua, simbolo della purezza e del fluire vitale, accoglie le vibrazioni della persona colpita; l’olio, sostanza che non si mescola ma galleggia, rivela ciò che l’occhio fisico non può vedere; la candela, infine, apre il varco tra i mondi, illuminando il cammino della guarigione.
Il procedimento rituale
Si pone dell’acqua in un piatto. La candela viene accesa, invocando la luce divina.
La persona su cui grava il sospetto di malocchio poggia la mano sinistra sul piatto e la destra sulla spalla dell’operatore. Quest’ultimo, concentrato, traccia un segno di croce sulla fronte del soggetto e un secondo sul piatto, creando un ponte tra corpo e spirito.
Quando il gesto sacro è compiuto, la persona può ritirare le mani.
L’operatore allora lascia cadere nel piatto una goccia d’olio.
Se l’olio si dissolve o si frammenta nell’acqua, è segno che l’energia dell’invidia o del malocchio ha attecchito.
Due ulteriori gocce confermeranno il verdetto.
La preghiera di purificazione
A questo punto si recita l’antica invocazione, intrecciata ai segni di croce:
“Oh Padre potentissimo,
Oh Madre, la più tenera delle Madri,
Oh Figlio, fiore dei Figli,
Anima e Armonia di tutte le cose,
Proteggeteci, guidateci e liberateci
Da ogni spirito oscuro che ci assedia,
Nella Luce del vostro Amore. Amen.”
Durante la recitazione, le gocce d’olio mutano forma.
Se si disegnano cerchi, il malocchio proviene da una donna.
Se si allungano in linee sottili, la radice è maschile.
La conclusione del rito
L’operatore prosegue con le orazioni di liberazione, accompagnate da nuove gocce d’olio, fino a che l’acqua non torna limpida e serena.
Quando le vibrazioni si placano e l’olio resta compatto, si dice che il malocchio è stato sciolto e l’equilibrio ristabilito.
Dopo il rito
L’acqua usata non deve mai essere conservata.
Va versata in terra o in un corso d’acqua corrente, così che le energie disciolte tornino agli elementi e non trovino più dimora tra gli uomini.
Infine, si ringrazia recitando l'ave maria ,il padre nostro o altre preghiere per aver guidato l’opera.
Invocare l’aiuto del Consiglio
Il Rito dell’Olio e dell’Acqua è un gesto di potere e di connessione, ma richiede equilibrio interiore e conoscenza delle energie sottili.
Chi avverte attorno a sé pesantezze, stanchezza inspiegabile o un senso di oscurità persistente, può rivolgersi a un esperto ritualista come Erenlisio del Consiglio della Magia per ricevere guida e protezione personalizzata.
Ogni malocchio può essere sciolto, se la Luce viene chiamata con sincerità.

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