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giovedì 1 settembre 2016

COMPLOTTISTI NELLA COPPIA


Il complottista deforma e interpreta la verità...

Una ragazza, Laura (nome di fantasia) su Facebook condivide il post di una sua cara amica e riguarda un testo di una canzone che sentivano spesso ai tempi della scuola.
Il fidanzato della ragazza, Marco (idem), lo legge, lo interpreta a modo suo e si convince che lei voglia tradirlo perché nei suoi ricordi, quella stessa canzone l’aveva sentita dal suo Ipod durante una rimpatriata e la fidanzata aveva osato abbracciare un suo amico d’infanzia.
Risultato: 
Marco s’è messo in testa di essere stato tradito. 
Ne è così certo da auto convincersi e cercare di far passare Laura come bugiarda se non di peggio e quindi merita di essere punita…Una punizione per un “reato” immaginario, frutto della mente di Marco stesso.

Vi ci ritrovate in questa situazione? Vi è capitato almeno una volta nella vostra vita?

Quello del ragazzo del racconto di poco fa è un atteggiamento mentale, una vera e propria “visione del mondo” che caratterizza specifici caratteri che internet ha permesso di esprimersi pubblicamente, spesso raccogliendo notevoli successi d’immagine e popolarità. 

Parliamo della figura del complottista. Come riconoscerlo?

1) Il complottista è monomaniacale. Solitamente, si fissa su un ben specifico oggetto polemico (un tradimento, un errore mai avvenuti nella maggior parte dei casi) e qualsiasi momento o conversazione è un’occasione per far notare quel tradimento, quell’errore.

2) Il complottista è semplificatorio. Non guarda i motivi secondari per le quali un errore o un’incomprensione di coppia è avvenuta, non presta attenzione ad esempio ai fattori esterni come problemi di famiglia, problemi economici, problemi di lavoro… Piuttosto è convinto che comunque sia andata, la colpa è esclusivamente della persona che ha scelto come bersaglio. 

3) Il complottista è fatalista. E’ assolutamente convinto che la persona colpevole è così di natura e non cambierà mai, ripeterà sempre gli stessi errori e avrà sempre colpa per qualcosa…E’ impossibile che migliori, è impossibile che cambi.

4) Il complottista è prolisso. C’è da sorprendersi della straordinaria capacità di estrapolare un intero romanzo solo da una situazione o anche solo una parola poco chiara... Per tutto c’è una spiegazione, è vero…Ma guarda a caso, lui trova quella più distorta, basata solo su supposizioni, paure infondate e pensieri senza un minimo di attinenza con la realtà.

Esempio

Tipo complottista che fa il teatrino a tipa: “Non mi hai salutato ieri? Avevo ragione io che hai qualcosa da nascondermi, è inutile che cerchi di essere carina con me, hai qualcosa da farti perdonare? Ti stai vedendo con un altro? E’ per questo che mi hai ignorato? E’ inutile che mi dici che non mi avevi visto perché non ci credo! Lo so che porti gli occhiali, ma secondo me ci vedi bene anche senza, stai solo facendo finta e anche un mio conoscente oculista dice che anche con due decimi vedi ancora abbastanza per riconoscermi, mi sono informato, sai…Traditrice!"

Come era andata veramente ieri: la tipa si stava pulendo gli occhiali nel momento stesso in cui il tipo la stava salutando…

5) Il complottista è rimasto al pensiero simbolico. Come un primitivo che cerca di scorgere nei fulmini il volere degli enti numinosi del cielo, così il complottista ritiene di poter “smascherare” la povera crista di turno a partire da indizi più disparati come un foulard di seta, una tazza di caffè in più, un atteggiamento diverso per poi fare 2x10/7 (345,073+987,89) ecc… (quando magari era 1-1=0)
 
6) Il complottista è frustrato. Si percepisce come un puro ed incorrotto San Giorgio in lotta contro questo terribile Drago, mentre in realtà è solo un onanista compulsivo (mi sono ispirata a un articolo, ma questa espressione è meravigliosa eh eh )


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