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Il complottista deforma e interpreta la verità... |
Una ragazza, Laura
(nome di fantasia) su Facebook condivide il post di una sua cara amica e
riguarda un testo di una canzone che sentivano spesso ai tempi della scuola.
Il fidanzato della
ragazza, Marco (idem), lo legge, lo interpreta a modo suo e si convince che lei
voglia tradirlo perché nei suoi ricordi, quella stessa canzone l’aveva sentita
dal suo Ipod durante una rimpatriata e la fidanzata aveva osato abbracciare un
suo amico d’infanzia.
Risultato:
Marco
s’è messo in testa di essere stato tradito.
Ne è così certo da auto convincersi
e cercare di far passare Laura come bugiarda se non di peggio e quindi merita
di essere punita…Una punizione per un “reato” immaginario, frutto della mente di
Marco stesso.
Vi ci ritrovate in
questa situazione? Vi è capitato almeno una volta nella vostra vita?
Quello del ragazzo
del racconto di poco fa è un atteggiamento mentale, una vera e propria
“visione del mondo” che caratterizza specifici caratteri che internet ha
permesso di esprimersi pubblicamente, spesso raccogliendo notevoli successi
d’immagine e popolarità.
Parliamo della figura del complottista.
Come riconoscerlo?
1) Il complottista è monomaniacale.
Solitamente, si fissa su un ben specifico oggetto polemico (un tradimento, un errore
mai avvenuti nella maggior parte dei casi) e qualsiasi momento o conversazione
è un’occasione per far notare quel tradimento, quell’errore.
2) Il complottista è semplificatorio. Non
guarda i motivi secondari per le quali un errore o un’incomprensione di coppia
è avvenuta, non presta attenzione ad esempio ai fattori esterni come problemi
di famiglia, problemi economici, problemi di lavoro… Piuttosto è convinto che
comunque sia andata, la colpa è esclusivamente della persona che ha scelto come
bersaglio.
3) Il complottista è fatalista. E’
assolutamente convinto che la persona colpevole è così di natura e non cambierà
mai, ripeterà sempre gli stessi errori e avrà sempre colpa per qualcosa…E’
impossibile che migliori, è impossibile che cambi.
4) Il complottista è prolisso. C’è da
sorprendersi della straordinaria capacità di estrapolare un intero romanzo solo
da una situazione o anche solo una parola poco chiara... Per tutto c’è una
spiegazione, è vero…Ma guarda a caso, lui trova quella più distorta, basata
solo su supposizioni, paure infondate e pensieri senza un minimo di attinenza
con la realtà.
Esempio
Tipo complottista che fa il teatrino a
tipa: “Non mi hai salutato ieri? Avevo ragione io che hai qualcosa da
nascondermi, è inutile che cerchi di essere carina con me, hai qualcosa da
farti perdonare? Ti stai vedendo con un altro? E’ per questo che mi hai
ignorato? E’ inutile che mi dici che non mi avevi visto perché non ci credo! Lo
so che porti gli occhiali, ma secondo me ci vedi bene anche senza, stai solo
facendo finta e anche un mio conoscente oculista dice che anche con due decimi
vedi ancora abbastanza per riconoscermi, mi sono informato, sai…Traditrice!"
Come era andata veramente ieri: la tipa si
stava pulendo gli occhiali nel momento stesso in cui il tipo la stava
salutando…
5) Il complottista è rimasto al pensiero simbolico.
Come un primitivo che cerca di scorgere nei fulmini il volere degli enti
numinosi del cielo, così il complottista ritiene di poter “smascherare” la povera crista di turno a partire da
indizi più disparati come un foulard di seta, una tazza di caffè in più, un
atteggiamento diverso per poi fare 2x10/7 (345,073+987,89) ecc… (quando magari
era 1-1=0)
6) Il complottista è frustrato. Si
percepisce come un puro ed incorrotto San Giorgio in lotta contro questo
terribile Drago, mentre in realtà è solo un onanista compulsivo (mi sono
ispirata a un articolo, ma questa espressione è meravigliosa eh eh )
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